In questi mesi ho sviluppato nuove abitudini, spesso non molto sane, derivanti dalla disoccupazione.
Ecco la lista delle 10 cose che tendo a fare ma che ho capito che dovrei evitare.
1) Guardare i miei coetanei professionalmente avviati con invidia e rabbia.
Ricordarsi sempre che ognuno ha il suo percorso. Ciò che è valido per me non lo è per gli altri e viceversa.
2) Mandare ossessivamente curriculum.
A un certo punto diventa quasi automatico svegliarsi, mettersi al computer e cercare compulsivamente offerte di lavoro sugli stessi siti in cui lo si era cercato solo poche ore prima (di notte mentre non si riusciva a dormire per l’ansia del nonlavoro). Ormai le conosciamo a memoria: stiamo solo perdendo tempo e, inoltre, salirà la tentazione di candidarsi a posizioni che poi, in realtà, nemmeno saremmo disposti a ricoprire.
3) Trascurarsi.
La barba che cresce, la pancia che nasce. Effettivamente sono disoccupato da 9 mesi, forse sono incinto. O, più probabilmente, ho totalmente smesso di fare sport. Ma è un grande errore: le poche volte che mi è capitato di fare esercizio fisico in questi mesi, subito dopo ho avvertito un notevole senso di benessere. E anche andare dal barbiere per un nuovo taglio di capelli e cambiare un po’ look possono essere diversivi utili a sentirci meglio.
4) Avere fretta.
La situazione attuale è forse uno dei pochi casi in cui riesco a usare l’espressione “mal comune mezzo gaudio” con convinzione. Noi disoccupati siamo davvero tanti, e anche chi lavora, spesso, è insoddisfatto perché percepisce stipendi che definire tali è un azzardo. Pertanto bisogna mantenere la calma. E’ difficile, lo so. Ma accanirsi non porta a nulla di buono. Una calma determinazione è la giusta via di mezzo.
Vado a lanciare qualche piatto per sfogarmi.
5) Evitare incontri amorosi.
Questo, forse, riguarda più noi maschietti. Sarà che ci identifichiamo molto con la nostra carriera e, se questa non decolla, non decolla nemmeno il nostro amico dei Paesi Bassi. In certi momenti trovare una partner diventa l’ultimo dei problemi, ma se dovesse capitare non tiriamoci indietro. Potrebbe darci nuova linfa, alleggerendo il peso dei nostri pensieri.
6) Trascurare le proprie passioni.
Quando si cerca un lavoro senza trovarlo, la sua assenza diventa la presenza più ingombrante delle nostre vite. Di colpo, accantoniamo le nostre passioni, i nostri hobby, quello che ci piace fare. E’ come se a un certo punto cominciassimo a considerarli inutili perché non contribuiscono alla ricerca di opportunità lavorative. Quando ho messo da parte la musica e la scrittura, l’ho fatto esclusivamente per senso di colpa. Della serie: non sono abbastanza bravo da trovare un lavoro, quindi non mi merito le mie passioni. Errore estremamente grave. Mandate affancuore il resto: le passioni prima di tutto. Ne va del nostro equilibrio.
7) Mangiare male.
Ci sono stati giorni in cui ho fatto veramente schifo (vedi gestazione al punto 3). Il cibo diventa una valvola di sfogo. Ma non cadete in questa trappola: cercate di mangiare bene e in modo sano. Lasciatevi comunque un giorno a settimana in cui vi coccolate, gustando gli alimenti che più vi piacciono anche se estremamente calorici. Come in tutte le cose ci vuole equilibrio.
8) Fare la parte dei disperati.
Per carità, magari lo siamo anche, disperati. Mi è capitato di telefonare due volte ad un mio ex datore di lavoro chiedendogli se avesse un lavoro da offrirmi. Mi è capitato di dire “va bene anche gratis”. Mi è capitato di accettare l’inaccettabile. Ma tutto questo fa male a noi e agli altri che vivono questa condizione: si svaluta completamente il lavoro, con ricadute su tutti i lavoratori e sui loro salari. Dobbiamo sempre conservare la dignità, anche a costo di apparire antipatici. Teniamo sempre a mente i nostri diritti e il nostro valore.
9) Escludere categoricamente di mettersi in proprio.
Se avete un’idea, provate a portarla avanti. Aspettare e basta potrebbe non essere la mossa migliore, soprattutto se avete un certo tipo di carattere. Questo è un mondo pieno di problemi, ma ha il vantaggio di essere un parco giochi pieno di potenziali opportunità. Alzare un po’ l’asticella del rischio potrebbe anche farci scoprire risorse che non pensiamo di avere. Potremmo scoprire una mentalità imprenditoriale che prima ignoravamo.
10) Dimenticare la natura.
Personalmente quando sono molto giù, vado a fare una passeggiata al mare (dopo aver vinto resistenze che mi volevano inchiodato al letto). O in un bosco. E quando torno mi sento meglio. Come per l’attività fisica, il contatto con la natura ha un potere straordinario sulla nostra anima. Ci aiuta a ridimensionare i problemi, ad entrare in contatto con la parte più profonda di noi stessi, a respirare un ossigeno pulito. Immergetevi nelle cose semplici: spesso sono gratis, e spesso sono le più efficaci.
Me lo stampo e me lo porto con me così ogni tanto lo leggo. Cio che c’è scritto è tutto dannatamente vero.