“Le offriamo un part-time a 200 euro al mese: 4 ore al giorno dal lunedì al venerdì”.
C’era una vocina nel mio cervello che da lontano ha cominciato a sussurrare: “Vabbè oh, però non è male dai…”. Per fortuna ho riacquisito in tempo la lucidità necessaria per metterla a tacere.
Non è male? E invece sì, è una provocazione intestinale, un rigetto di saliva, un bolo alimentare che fa retromarcia.
Ma la cosa assurda non è tanto la cifra in sé, udite udite: erano le rosee prospettive di “poter, dopo qualche tempo, passare al full time, con stipendio raddoppiato“.
Glielo spiegate voi o glielo spiego io che se invece di una briciola te ne mangi due, muori comunque di fame?
Solo che sembrano non capire, questi moltiplicatori di briciole e pesciolini, che esiste una dignità anche nel proporre le cose.
Io, sinceramente, mi sentirei veramente una merda a fare un’offerta del genere.
Quattrocento euro al mese di full-time fatti passare per un salto di carriera.
Ma andate a cagare va.