Stamattina sono andato in farmacia.
“Buongiorno, vorrei un trovalavorim 1000 mg per cortesia”
“Come, scusi?”
“Un trovalavorim 1000 mg”
“…non credo di averlo mai sentito…”
“Come no? Le compresse per i disoccupati”
Ma, nonostante abbia insistito, niente: a quanto pare non esistono.
E lo sapete perché? Perché la disoccupazione non è una malattia.
Se non trovo lavoro non sono un malato: semplicemente non trovo lavoro.
Questo sarà certamente un mondo brutto e cattivo, ma non mancano le possibilità di continuare a vivere un’esistenza piena di significato anche durante la fase transitoria in cui non si trova un’occupazione. E non serve spendere soldi.
La disoccupazione diventa una malattia solo nel momento in cui noi la percepiamo come tale. E allora sono guai. Ma finché avremo la lucidità di relativizzare quello che ci succede, senza venirne travolti, saremo ancora capaci di mettere a frutto le nostre potenzialità.
Bisogna avere fiducia. Senza fiducia ci esponiamo a una valanga di negatività da cui è difficile tirarsi fuori. E bisogna mantenere la freddezza di guardare le cose per quelle che sono, senza recitare il pericoloso ruolo del malato immaginario.
Non siamo malati, siamo semplicemente disoccupati. Nutriamoci, non buttiamoci via. E qualcosa succederà.
Senza compresse.