Non è colpa tua se non trovi un lavoro.
Non è colpa tua se l’ultima offerta che hai ricevuto era di 150 euro al mese.
Non è colpa tua se sei cresciuto con l’idea che tutto sarebbe andato liscio, che a 30 anni saresti stato indipendente e realizzato, e invece poi le cose sono andate in modo diverso.
Non è colpa tua se sei costretto a considerare l’ipotesi di lasciare il Paese in cui sei nato.
Non è colpa tua se nessuno dà valore a ciò che sei, a ciò che hai studiato e a ciò che sai fare.
Non è colpa tua se probabilmente non avrai una pensione.
Non è colpa tua se le tue passioni sono “poco spendibili”.
Non è colpa tua se gli stage non hanno nulla di formativo.
Non è colpa tua l’atteggiamento prepotente di chi ti dà del bamboccione.
Il tuo malessere, la tua rassegnazione, la sfiducia nel futuro: non sono colpa tua.
Liberati dal senso di colpa, tappati le orecchie, e vai per la tua strada.
Sull’aereo della disoccupazione non sono ammessi bagagli extra, e il senso di colpa supera di gran lunga il peso limite consentito.