
<<E’ stato un piacere conoscerla! Ci aggiorniamo nei prossimi giorni!>>
<<Allora…io…v…vado…>>
<<A presto!>>
<<M…m…ma per quanto riguarda…>>
<<Cosa?>>
<<I sol…cioè voglio dire lo stip…>>
<<…>>
<<No dico, lo stipite della porta, veramente bello…complimenti…>>
E finisce così.
L’ennesimo colloquio in cui il/la candidato/a (d’ora in poi userò il maschile neutro, ché a mettere ogni volta lo slash per far vedere che sono un bravo bambino che riconosce la parità dei sessi mi vengono i crampi alle dita e al flow, ma sappiate che sono comunque un bravo bambino)…dicevamo…l’ennesimo colloquio in cui il candidato viene esaminato dalla testa ai piedi, esplorato negli anfratti più remoti della sua psiche, fino a farlo dubitare di se stesso.
Eppure, in questo gioco a senso unico, il candidato resta a bocca asciutta. L’informazione principale che voleva ottenere non l’ha ottenuta:
<<Sì, ma quanto me pagate?!>>
Così esce dalla sede del colloquio e comincia a mandare ad amici e parenti messaggi vocali di 3 minuti (1 minuto e mezzo a velocità 2x) per lamentarsi di non aver ricevuto informazioni sul trattamento economico.
Ora, il candidato sbaglia. Senza dubbio. E’ un errore che abbiamo fatto tutti. Un errore di valutazione tattico-psicologico: non chiedo nulla sui soldi perché se no sembra che sono interessato solo a quello e non mi prendono.
SPOILER: Ci sono buone probabilità che ragionare così sia una cazzata.
Praticamente è come fingere che la ragazza con cui vorresti fare una notte di sesso sfrenato non ti piaccia particolarmente, se no poi pensi che lei pensi che vuoi solo sesso e che questo non la faccia venire a letto con te.
Il punto è che tu vuoi i soldi. Così come vuoi il sesso. Magari non vuoi solo i soldi, così come non vuoi solo il sesso.
Ma è doveroso manifestare le proprie intenzioni. Certo, magari senza sembrare allupati di soldi. O di sesso.
Ma fingere di essere disposti a fare volontariato (quando invece vorresti lavorare) è come fingere di volere una donna come amica (quando invece la vorresti come amante/fidanzata/amoredellatuavita). E’ scorretto nei confronti di noi stessi e delle persone con cui ci interfacciamo.
Essere timorosi non ci aiuterà a raggiungere quello che vogliamo.
Abbiate il coraggio del vostro desiderio.
Non perché siete disperati, ma perché sapete quello che volete.