Carissimi e carissime,
è da un po’ che non scrivo.
Ebbene, dopo la valanga di parole spese e di curriculum inviati negli ultimi mesi, qualcosa si è mosso.
Sono riuscito a trovare uno stage (l’ennesimo) all’estero.
Sì, si tratta, dei soliti 5-6 mesi, ma almeno mi pagano il necessario per vivere, a differenza degli altri che avevo fatto fino ad ora, e sono comunque riuscito a tener fede, con me stesso, al patto di non accettare più offerte al di sotto della cifra minima che serve per mantenersi.
Sto conoscendo il settore pubblico europeo, cosa che mi era sconosciuta, e sto rilevando diverse criticità (leggasi magagne) che condividerò con voi prossimamente.
Non ho smesso di sentirmi un disoccupato, anzi.
Non ho smesso di interrogarmi sullo schifo della situazione attuale.
Non ho smesso di osservare le persone, occupate e non, cogliendone un comune malessere di fondo che il mondo del lavoro contribuisce ad alimentare.
E non ho smesso di cercare lavoro, ché tanto, tra un po’, stiamo da capo a dodici.
Non ci conosciamo, ma ti capisco perfettamente! Intanto in bocca al lupo!
w il lupo 😉